La Russia si prepara agli
imminenti Mondiali di calcio e, anche per questo motivo, cerca di darsi
un’immagine di Paese efficiente e ordinato. Balza subito all’occhio come, in
confronto a metropoli nostrane quali Milano o Roma, sia meno frequente trovare
le vie di Mosca e San Pietroburgo in preda al degrado o alla presenza di
persone che vivono ai margini della società. Pulizia delle strade e un
capillare controllo delle forze dell’ordine sono tra i fattori che impediscono
questi fenomeni, congiuntamente ad un efficiente servizio di mezzi pubblici. A
questo proposito la frequenza delle corse delle reti metropolitane di Mosca e
San Pietroburgo può arrivare al massimo a quattro minuti nelle ore notturne. E’
da evidenziare poi come alcune delle fermate siano delle vere e proprie opere
d’arte. La rete di questi mezzi risale agli anni ’50 ai tempi dell’Unione
Sovietica: in quel periodo, per esaltare il cosiddetto “realismo socialista”, nelle
banchine d’attesa della metropolitana di Mosca e San Pietroburgo furono
realizzati infatti una serie di mosaici e statue relative a episodi salienti
della storia russa. Peraltro il costo dei biglietti è abbastanza basso perché
si va dai 55 rubli (circa 80 centesimi di €)
di Mosca ai 45 rubli (circa 65 centesimi di €) di San Pietroburgo per una
singola corsa in metro. E, in generale, anche per i beni di consumo i prezzi
per un turista italiano sono mediamente più che abbordabili, a maggior ragione
se si tiene presente che ci si trova dinanzi ad alcuni dei più noti e
affascinanti luoghi del Pianeta. Siti storici come la celeberrima e monumentale
Piazza Rossa comprendente la Cattedrale di San Basilio, il Cremlino e Il
Mausoleo di Lenin per la Capitale, il Museo Ermitage, il Palazzo d’Inverno e la
fortezza dei Santi Pietro e Paolo per la vecchia Leningrado, solo per citarne
alcuni.
I ritmi di queste due enormi città sono
leggermente diversi rispetto alle metropoli italiane: i musei aprono alle 10 di
mattina, sono visitabili fino alle 21 anche durante la settimana, e, forse
anche complice la chiusura delle scuole a fine maggio, si possono trovare tante
persone intente a camminare lungo le vie in piena notte, soprattutto a San
Pietroburgo. Quest’ultima è una metropoli in cui ad inizio giugno il sole
tramonta verso le undici di sera e il cielo non scurisce mai del tutto. In
quanto a tradizioni si possono cogliere alcune rilevanti caratterizzazioni in
ambito religioso, visto che in Russia la grande maggioranza della popolazione
segue il rito ortodosso. I fedeli nelle chiese si fanno il segno della croce in
modo diverso rispetto ai cattolici ed è più frequente trovare le donne con la
testa velata impegnate a svolgere riti particolari come lo spargimento di erba
sui pavimenti delle chiese in occasione delle celebrazioni della Pentecoste.
Alcune sostanziali differenze tra
Mosca e San Pietroburgo si possono tuttavia immediatamente rintracciare: nella
Capitale ex sovietica è assai frequente trovare indicazioni stradali o dei mezzi
pubblici solo in cirillico a differenza della vecchia Leningrado, nella quale
si trovano informazioni anche in alfabeto latino. Per tutti coloro che non
parlano la lingua di Puskin, Mosca presenta quindi maggiori difficoltà a trovare
l’orientamento. La Capitale poi si presenta agli occhi dei visitatori stranieri
come la rappresentazione simbolo della storia e della cultura slava, cuore
pulsante della Madrepatria, caratterizzata da continui richiami all’orgoglio
nazionale: al monumento del Milite Ignoto al cambio della guardia ogni giorno i
soldati marciano in un modo particolare alzando molto le gambe, riproducendo il
passo dell’oca. Inoltre lo scorso 28 maggio nello stesso luogo si è svolta la
celebrazione della giornata delle guardie di frontiera con deposizione di
corone e fiori al monumento e un’imponente sfilata delle guardie.
La ex Leningrado è città più
“occidentale” e cosmopolita, tuttavia non mancano anche qui numerosi richiami
alla grande storia Patria. Fra le peculiarità di questa metropoli ci sono le monete
o gettoni chiamati token che vengono
usati come biglietti della metropolitana, da inserire ai tornelli per potervi
accedere. Invece sui pullman ci sono i venditori dei biglietti e il costo varia
dai 40 rubli (55 centesimi) agli 80 rubli (1 euro e 10 centesimi) se si va
fuori dalla città. Vi è poi la possibilità di fare giri turistici in carrozze
che sono costruite come quelle del XVIII o XIX secolo con l’occasione di
scattare foto-souvenir in compagnia
di persone in costume vestiti come i nobili dell’antico Impero Zarista, un po’
come accadeva a Roma con i gladiatori. Tra le attrazioni imperdibili non si
possono non menzionare le escursioni in battello lungo la Neva, anche notturne
in occasione dell’apertura di alcuni ponti di San Pietroburgo, un momento
partecipato da parte dei turisti perché l’apertura avviene con luci e musica a
fare da splendido contorno.
Infine per gli amanti della buona
cucina un rapido accenno ad alcune delle principali tradizioni culinarie russe:
le caratteristiche zuppe con verdure, la minestra Borsch a base di barbabietola (originaria dell’Ucraina), ma la
variante russa, in base a quanto ci è stato detto, prevede l’uso di verdure
come cavoli, broccoli, carote, patate a base di panna acida. Poi ci sono i Varenyki equivalenti dei Pieroghi, una portata di lontana origine
polacca. Si tratta di ravioli che possono avere un ripieno sia salato sia dolce,
spesso assieme a questa pasta viene fornita una panna acida che si chiama Smetana.
Finito il nostro resoconto si può
sottolineare come le due grandi metropoli ex sovietiche abbiano entrambe
attinto alla cultura europea, riuscendo tuttavia a conservare caratteristiche e
peculiarità proprie in grado di darle un fascino unico e renderle agli occhi
del visitatore occidentale un mix di incantevole bellezza.