domenica 29 ottobre 2017

"Voting Machine, cos'era costei?!"

La novità rappresentata dal voto elettronico utilizzato per il referendum sull’autonomia lombarda raccontata dal di dentro: un presidente di seggio, nostro collaboratore, ci descrive infatti la sua esperienza personale, i vantaggi e gli svantaggi del nuovo sistema e, in particolare, i segreti del nuovo meccanismo rispetto a quello "tradizionale" costituito da matita e scheda elettorale.

L’E-voting in Lombardia nel referendum dello scorso 22 ottobre è stato una prima assoluta per il nostro Paese. A conti fatti l’esperimento ha avuto lati positivi e negativi. I problemi più grossi sono stati il sabato (pomeriggio dedicato tradizionalmente all'allestimento dei seggi) per quelle sezioni che erano state sorteggiate per avere, oltre ai tablet per il voto elettronico anche gli auditkit, vale a dire le stampanti collegate alle cabine che alla chiusura dei seggi hanno stampato l’esito della consultazione. Pensate che in alcuni casi, per dei malfunzionamenti degli auditkit durante le operazioni del sabato, i componenti del seggio hanno finito di lavorare a sera inoltrata, addirittura i meno fortunati alle 23. Da quanto è emerso sembra che i tecnici, che altro non erano che dei giovani scelti da un’agenzia interinale, non siano stati in grado di risolvere gli intoppi, anche perché la preparazione fornita loro era stata molto sommaria. Sempre nella giornata di sabato, qualche piccola seccatura c’è stata per l’accensione e il collegamento dei tablet – che, a parer mio, avrebbero potuto già essere posizionati all’interno delle cabine - senza contare le altre consuete operazioni di allestimento del seggio. Certo, su internet c’era materiale esplicativo in abbondanza (video, manuali ecc..), anche esauriente, ma in caso si fossero verificati problemi anche alle Voting Machine dopo l’accensione e nel corso della diagnostica, i già citati tecnici si sarebbero trovati nuovamente spaesati. In sostanza in alcuni casi si è corso il serio rischio di bloccare le operazioni del sabato.
Da ultimo c’era da sigillare lo sportello delle Voting Machine, in cui erano state collegate le chiavette USB approntate per la raccolta dei voti, e compilare un verbale in cui bisognava fare l’inventario del materiale trovato in ogni singola scatola in cui erano stati messi i tablet. A mio giudizio le operazioni da fare sulle Voting Machine non erano trascendentali, ma, assieme a quelle consuete che si facevano in precedenza, dal punto di vista numerico diventavano numerose a tal punto che a qualche presidente di seggio sarà probabilmente venuto il mal di testa.

La domenica, invece, problemi di grossa rilevanza non ce ne sono stati, se si eccettua qualche persona anziana che chiedeva aiuto, una volta dentro la cabina, per le modalità attraverso le quali esprimere il proprio voto ("Nun saccio leggere, “non so cosa fare”). E’ anche vero, tuttavia, che l’affluenza non è stata elevata (38,34% per l'intera Regione, solo il 31% per Milano città metropolitana!), per cui non si può sapere con esattezza se ci sarebbero state difficoltà maggiori in caso di consultazioni più importanti (elezioni politiche, amministrative ecc..). Un piccolo rilievo si può fare sulla modalità di registrazione dell’elettore che aveva appena espresso il suo suffragio, perché, siccome non era necessario portare la tessera elettorale al seggio, ma era sufficiente esibire un documento d’identità, questa volta bisognava compilare una ricevuta da consegnare su cui c’erano da riportare i dati personali del votante (nome, cognome, data di nascita, numero della sezione). Un’operazione che si è rivelata più lunga rispetto a quella usuale in cui, su un registro apposito, bisognava semplicemente scrivere il numero della tessera elettorale. Infine l’attesa per la riconsegna delle chiavette Usb collegate alle Voting Machine da parte degli uffici elettorali ha causato maggiori disagi nei comuni più grandi come Milano, mentre in quelli più piccoli si è dovuto aspettare non tantissimo (al massimo mezz’ora). 
In conclusione ci sono sicuramente aspetti da migliorare, in primis il problema della restituzione delle pen-drive a Milano con conseguente ritardo nella comunicazione dei risultati, e anche la compilazione delle ricevute agli elettori, ma il sistema ha anche alcuni punti di forza, come lo scrutinio immediato e l’impossibilità da parte dei rappresentanti di lista di contestare l’esito del voto al momento dello spoglio.    

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