All’inizio, sicuramente, la prima sensazione per il visitatore europeo è di stupore e magnificenza, perché si possono notare alcune differenze sostanziali fra il vecchio Continente e gli Stati Uniti. In questa nazione, e ovviamente in un centro importante come New York, tutto si fa più grande. Imponenti sono le costruzioni del centro città (Manhattan), il cui edificio più "basso" raggiunge forse i venti o trenta piani d’altezza; tutto ciò rende lo skyline di New York molto affascinante di giorno e di sera, soprattutto se visto da alcuni punti privilegiati della città, come il "Rockefeller Center" o il Ponte di Brooklyn. Notevoli dimensioni hanno anche le strade e le automobili usate dagli americani. E non è tutto: di sera ci sono le luci sgargianti di "Times Square" o dei grandi grattacieli che fanno venire alla mente il detto “New York è la città che non dorme mai”, anche perché, ad esempio, a Manhattan buona parte dei negozi rimane aperta 24 ore su 24. Al fascino della "Grande Mela" contribuisce senza alcun dubbio la presenza di luoghi che vale la pena visitare, come il "Metropolitan Musem of Art", "Central Park", la spiaggia di Coney Island, il museo "Garibaldi-Meucci" o la "Federal Hall" (il palazzo in cui George Washington nel 1789 entrò in carica come primo presidente degli Stati Uniti).
Ma anche se si è in America il detto “tutto il mondo è paese” è sempre valido. In tanti ambiti si possono trovare gli stessi problemi tipici di Milano, Roma e Napoli come il traffico automobilistico congestionato nelle ore di punta o la fatiscenza delle stazioni della metropolitana. A questo si aggiunge la presenza di molti quartieri periferici come Brooklyn o il Queens, da considerarsi dei veri e propri bassifondi caratterizzati da edifici vecchi, tutti con la scala antincendio sulla strada, tipica delle case americane di periferia, o da strade sporche e piene di rifiuti. Zone della città abitate soprattutto da immigrati ispanici in cui si può sentir parlare anche lo spagnolo oltre che l’inglese o trovare cartelli pubblicitari bilingue che danno l’immagine di una città certamente multietnica, del resto la mescolanza di differenti etnie è una peculiarità della società americana, ma, in cui sono palesi situazioni di povertà e degrado. In conclusione New York, come forse altre grandi città americane, per la sua imponenza ha un certo fascino ed è quindi una località che consiglio di visitare, ma è anche una metropoli contrassegnata da zone molto diverse tra loro in cui il turista può passare da uno stato d’animo molto positivo ad un altro molto negativo, senza vie di mezzo.
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