giovedì 24 ottobre 2013

L'ipnosi della routine, ovvero il credere che nulla cambi o possa cambiare mai

                                  
Assorbiti dalla frenesia della vita quotidiana, fatta di casa-lavoro (o casa-scuola/università) e lavoro-casa, noi tutti finiamo per credere che la nostra vita sia una continua (e stanca) ripetizione di se stessa. Che tutto sia immobile, che nulla cambi mai e, di conseguenza, che mai possa cambiare. In poche parole siamo vittime di quella che si può definire "l'ipnosi della routine", una sorta di patologia che ci fa considerare il solo presente, con un passato e soprattutto un futuro visti come semplici precursori e successori di una realtà mummificata, che si ripete eternamente uguale a se stessa. Tuttavia basta fermarsi un attimo e riflettere per scoprire che non è così, che in realtà tutto scorre e nulla rimane uguale a quello che era sino ad un secondo prima. In natura gli atomi (e le particelle elementari contenute al loro interno) di cui siamo fatti si aggregano, ricombinano e disgregano in continuazione, e la stessa Terra, la nostra casa comune, è nata solamente 4,5 miliardi di anni fa e non esisterà per sempre. Essa poi non è affatto immobile, ma è un pulviscolo che si muove nello spazio infinito alla velocità di 108.000 km/h, cioè circa 30 km al secondo! Basterebbe avere il tempo e la pazienza di andare a vedere lo stesso film o la stessa opera d'arte dieci volte. In ogni occasione vi scoprireste uno o più  particolari diversi che le volte precedenti non avevate notato. Ma nella vita di tutti i giorni ci troviamo, nostro malgrado, in una sorta di bolla che distorce questa realtà multiforme e cangiante facendocela vedere sempre nella stessa prospettiva, uguale a com'era prima. Non bisogna dunque stupirsi se questa "ipnosi della routine" si trasformi in apatia, passività sociale, e financo rassegnazione. Frasi celebri quali "tengo famiglia", "chi te lo fa fare?", "fatti i cavoli tuoi" o "non metterti grilli per la testa" sono tra le più comuni nei discorsi quotidiani del nostro Paese e riflettono un certo individualismo o, se vogliamo, la necessità di confinare l'azione di ognuno di noi in precisi ambiti. Confinare per controllare meglio, e coloro i quali cercano di sfuggire a questa irregimentazione "culturale" vengono subito visti e considerati come degli ingenui, strani e visionari sognatori, addirittura pericolosi. Ebbene, noi ci rivolgiamo proprio a loro: ben vengano persone che si fanno domande, che hanno il coraggio di andare oltre gli stereotipi e il senso comune, saranno loro le forze motrici del cambiamento in futuro.

2 commenti:

  1. cazzo si.. mi da un certo sollievo vedere che la questione esiste,e viene proposta.. dovrebbe essere oggi più che mai discussa e riproposta da ogni essere umano in ogni circostanza della vita.
    ho voglia di ringraziarvi, Grazie.

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    1. Scalfire il muro della passività e dell'indifferenza è una delle cose più difficili al giorno d'oggi. Il nostro blog nasce da un senso di insoddisfazione per la società che ci circonda, nella quale però tutti dobbiamo vivere e sopravvivere. Contestiamo la passività e l'apatia, promuoviamo l'azione quotidiana. Grazie a te per la passione che dimostri nel leggerci.

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